occhè insolenza











allora ecco, gente avvertita mezza salvata.
perchè dico, mi rendo conto che magari è un modo di fare per "rispetto" e sono cosciente della mia insostenibile acidità. ma riflettendo un attimo, specialmente da commessa, cameriere, impiegato delle poste e qualsiasi altro lavoro che implica lo stare a contatto con clienti, nn sarebbe sempre meglio lanciarsi in un "signorina" che al limite se sbagli è una lusinga?
immagino sia uno strascico del costume di anni e anni fa, quando nn era bene se nn ti sposavi entro i 20-25, perciò era meglio essere scambiate per signore che per zitelle.
però ora le cose son cambiate gente, capiamolo! evolviamoci!!! e nn chiamatemi mai più signora, che altrimenti debbo farmi il porto d'armi.
;P

brandelli di sketchbook composto quest'estate tra berlino e parigi (che detto così, fa figo abbestia)






si, perchè di solito quando finisco uno sketchbook semplicemente chiudo e metto via, nell'armadietto degli sketchbook. e ce ne sono tanti, ma proprio tanti. perciò a questo giro prima di dargli degna sepoltura ne estrapolo qualche paginetta e la pubblico qui, che mi pare in tema. nel senso, sul proprio blog si può fare. e colgo l'occasione per dichiarare che sono sempre più convinta che disegnare, disegnare in libertà, mentre sei in treno, seduto in un locale con gli amici, ad aspettare in fila al check-in, o alle poste o ovunque ci sia un momento in cui sei tranquillo e puoi, ecco sono convinta che sia fondamentale. ma nn parlo solo del concetto ovvio che produrre una quantità industriale di disegni, anche schizzi eh, è un esercizio fondamentale per la ricerca della morbidezza e del movimento, della linea e della forma armonica e blabla
il punto che vorrei sottolineare in questa mia noiosissima ode allo sketchbookare,è che nn basta studiare anatomia e prospettiva sui libri, nn bastano gli esercizi e nemmeno mille lavori serissimi e megaimpegnativi.e nemmeno le sperimentazioni a tavolino. nn bastano, nn perchè siano meno importanti, ma perchè lo sono in ugual misura e nulla va trascurato nella ricerca della propria "completezza", nemmeno la libertà di scarabocchiare. perchè attraverso il milione di miliardi di scarabocchi senza aspettative dello sketchbook piano piano esce la tua personalità. io lo vedo così, è un pò fermare iniettando sulla carta il tuo tempo ma senza pensare bene a cosa fai, o cmq farlo con leggerezza. vedi che puoi ritrarre cose e persone dal vero, puoi partire dal vero e poi perderti negli intorcolamenti inventati, puoi fare semplicemente quello che ti viene automatico in totale disinteresse se ti ripeti, tutto va bene, puoi sperimentare, improvvisare, rimuginare, puoi azzardare, metterti alla prova senza paure perchè è lecito sbagliare. nn ci sono limiti di tempo e di forma, solo tu e la tua libertà di fare. perciò attraverso gli scarabocchi capisci le tue tendenze artistiche, la direzione della tua corrente, scopri la tua mano spontanea, il tuo stile, dai. se quando si disegna ci si sforza sempre di fare cose con un'intenzione credo che nn si possa trovare l'occasione per "ascoltarsi", è sempre un esercizio, magari piacevole, ma mai solo un piacere. e quando hai coscienza di te, quando fai pace con i tuoi errori in vista del potenziale di miglioramento è una soddisfazione. e anche una bella dose di serenità e sicurezza da cui partire per crescere(artisticamente). troppo filosofica? ma no, sul serio! io capisco tantissimo di me da quando do più importanza agli scarabocchi .
viva, viva disegnare a vanvera.


sisi, so essere davvero prolissa.