fischietto

nel senso che poi correggo sempre.
prima (si!qualche anno fa ok?) mi agitavo moltissimo.
anche se erano correzioni giuste eh, io sostenevo le mie motivazioni, blateravo come fossi un avvocato al banco, camminavo su e giù, simulavo svenimenti, invocavo il dio della polemica, architettavo assassinii e pianificavo fughe ad honolulu.
che poi il punto è che sono sprecisa di natura, faccio errori di distrazione a bizzeffe, nn capisco perchè ancora io nn ho imparato a ricontrollare tuuutto attentamente prima di consegnare. e infatti mi beccano sempre. ma sempre. il naso era blu, gli occhiali qui son spariti, veramente là sarebbe notte. e bla bla. uff. è che io da bambina nn davo peso a queste cose, guardavo se l'illustrazione era bella, se mi comunicava l'atmosfera della storia. infatti ancora adesso tendo ad agire per raggiungere quel risultato, sacrificando a volte certi particolari...cioè se nell'illustrazione a occhio mi stona un naso blu, io mi dimentico automaticamente che doveva essere blu!!!.. nn so se mi spiego. ma spontaneamente eh, nn perchè mi fa fatica impegnarmi! anzi! però questo nn significa che io POSSA dimenticare un naso blu. se è blu è blu. quindi dove me lo perdo è anche giusto che mi arrivi la correzione.
certo che un naso blu casomai mi incasina tutto l'equilibrio fragilissimo (perchè troppo spesso casuale!) dell'illustrazione. e allora ci vuole tempo. e allora è un bel guaio, perchè ovviamente lavoriamo spesso a tre o quattro cose in contemporanea, perciò incastrate in orari deputati rigidissimi, roba che se ti ammali sei perduto. una correzione che ti mangia un pomeriggio è una catastrofe. ovviamente capita sempre, e dico sempre, nel giorno più impegnato che hai...

e sì, quindi una di queste mail stracolme di fresche correzioni qualche tempo fa riusciva a rovinarmi un'intera giornata.
adesso sono così abituata (ed è giusto che sia così, eziandio) che il processo di inalberamento fino completa furia ardente principia e si esaurisce in una manciata di secondi. giusto il tempo per selezionare il bottone "rispondi" della paginetta mail di aruba.
poi eccomi di nuovo lì, calma con un semaforo, respirazione bassa e scarpine chicco.
prima inizio prima finisco, tempo zero!
"ok no problem, per domani sistemo tutto",
:)

oh mio pegasoL

allora spiego ufficialmente questa cosa del Pegaso.

e per farlo, dovrò narrarvi una storia.
e questa principessa misteriosa, quando che era tutta innamorata, si prodigava nel comporre lunghi e articolati poemi, colmi di metafore romantiche, struggenti rimandi mitologici e chicchirillò col filo, che esaltassero a pieno il magico incanto dell'ammor.
ora, fin qui tutto bene (insomma), tutto bene finchè giunse un giorno in cui la nostra soave princi esagerò.

da quel dì PEGASO divenne il termine che definisce per eccellenza la romanticheria stucchevole.
una roba che dici "troppo pegasa" significa che è un'amorosaggine eccessivamente sdolcinata.

e cmq in seguito, come in tutte le tradizioni antropologiche(per lo meno quelle di casa mia), poi il concetto ha preso corpo, si è evoluto, per così dire.
da semplice sinonimo di "sdolcinato" abbiamo assistito al distillarsi di più significati.
si, perchè il pegaso ha varie sfaccettature. può essere un romanticismo felice certo, ma può trattarsi anche di un aulico momento di passionale depressione. disperazione per un litigio, turbamenti sul futuro. chiaramente tutto sempre strettamente amoroso. tutti pegasi.
e ognuno è facilmente identificabile con l'abbinamento di molteplici sfumature cromatiche.

ecco ad esempio una tabella di pegasi di base.


chiaro il concetto? u_u

sono indecisa se proporre questa spiegazione a wikipedia. in effetti forse sarebbe mio dovere.

danzetterie



quand'ero giovine avevo in testa la storia di questa compagnia di danza scalcinata, che nulla, tirava avanti, nn succedeva mai niente di interessante.quindi alla fine manco era una storia, era una specie di telenovela. ma si, perchè nn c'era una vera e propria trama, solo personaggi e i loro rapporti umani, la loro quotidianità aliena,le loro vicende al limite della psicopatia. perchè chi sta un pò nel mondo ballerino lo sa che è una realtà a sè, con leggi e regole a sè e popolata da personaggi assolutamente fuori dal mondo. e vista dall'esterno è proprio affascinante.
si, quindi scrivevo di questa mia compagnia immaginaria. e adesso, ogni tanto mi piacerebbe rispolverare qualche sketch.boh.
musichetta nostalgica.